Il fiume Lete – Sorgente Capo Lete
Nella Pianura delle Secine, a poco più di 1.000 m di quota, in una piccola polla d’acqua, si identifica la sorgente “più a monte” del fiume Lete, a cui via via lungo il primi metri di percorso si uniscono altre sorgenti che danno più vigore al corso d’acqua.
Il fiume Lete è lungo 20 chilometri ed ha una portata di circa 120 litri al secondo.
Anticamente veniva chiamato Ete. Nell’Eneide di Virgilio, nel VI libro, le anime dei Campi Elisi vi si tuffano quando devono reincarnarsi, secondo la concezione pitagorica della metempsicosi; mentre Dante Alighieri, nel Purgatorio, immagina che in questo fiume, situato nel paradiso terrestre, sul monte del Purgatorio, si lavino le anime purificate prima di salire in Paradiso, per dimenticare le loro colpe terrene.
Dante lo chiama però Letè, per la sua difficoltà nel riconoscere gli accenti nei nomi di derivazione greca. Accanto al Letè scorre il fiume del ricordo delle cose buone del proprio passato, l’Eunoè; i due fiumi potrebbero essere ricollegati ad antiche fonti di un sito oracolare della Beozia, dove scorrevano appunto Lete e Mnemosine, e dove bevevano i pellegrini (sul mito di due fonti di segno opposto sarebbero nati molti episodi di opere letterarie nelle letterature europee moderne, soprattutto nel Quattrocento).
Il fiume Lete attraversa i comuni di Prata Sannita, Pratella e Ailano, per poi confluire nel fiume Volturno.