Tutto il massiccio del Matese è per uno speleologo uno scrigno dai mille segreti.
Essendo una montagna di formazione carsica, può nascondere sorprese veramente piacevoli e questo è un caso.
Cul di Bove è una grotta profonda 913 metri, con uno sviluppo spaziale di 3.900 metri e l’ingresso è posto a quota 1360m s.l.m..
Poco distante dall’abisso più profondo del Matese (Pozzo della Neve), questa grotta è attiva e sempre accessibile ma molto pericolosa in caso di forti piogge.
Tecnicamente è anche più impegnativa da esplorare di Pozzo della Neve, insomma una grotta che fa sognare per le sue grandi stanze, ma che se la fa sudare.
La vicinanza tra Cul di Bove e Pozzo della Neve è tale che tutt’oggi si è in cerca di un cunicolo comunicante.
Nel 2014 gruppi speleo della zona matesina, continuarono l’esplorazione dell’abisso scoprendo nuovi significanti tratti che hanno decisamente provato che la grotta non è ancora finita.
Cul di Bove resta un grande abisso italiano, una di quelle grotte che lascia estasiati tra spazi grandi e una moltitudine di laghi sotterranei.

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