Roma. Mese di Agosto. Tarda mattinata.
La roulotte è carica, l’olio controllato, il pieno fatto, i pneumatici a posto, la maschera e le pinne sotto la panca, la cartina dei camping nel cruscotto. Pronti a partire… Calabria, stiamo arrivando!

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Ma che c’entra la meravigliosa Calabria, con il Matese? Ancora un po’ di pazienza e lo saprete. Prendiamo il raccordo da Montesacro, direzione Roma-Napoli, la giornata è splendida e calda. La macchina macina i primi chilometri lungo l’autostrada. “Dobbiamo fare una sosta a Caserta”, dice Elisabetta, “Cricca (la nostra amica Cristina) ci aspetta, non dobbiamo deluderla.” “Va bene”, rispondo; la Calabria tanto non scappa.

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Dopo quasi tre ore di viaggio siamo sotto casa di Cricca: tante risate e ricordi di gioventù davanti ad un bel gateau gustato in roulotte. Si è fatto tardi per viaggiare, decidiamo di fermarci a Caserta per la notte. La mattina dopo, ci sveglia il profumo di caffè. I nostri amici ci vogliono portare a fare una gita, ma noi siamo incerti: la roulotte dove la lasciamo? Non possiamo andare al mare lungo la costiera amalfitana con la roulotte appresso, ma non abbiamo nessuna intenzione di lasciarla parcheggiata a Caserta; ed ecco, arriva il compromesso: “Andiamo sul Matese”, dice Cricca, “è abbastanza vicino per portarsi la roulotte.” Incomincia il vero viaggio, perché le tre ore in autostrada del giorno prima non si possono considerare “esperienza di traino”. Tre macchine, più la nostra con la roulotte, una bella carovana che mi ricorda quasi il selvaggio West; si comincia a salire e la strada diventa sempre più stretta, io sudo come un dannato, guardo avanti, poi negli specchietti laterali… Non si arriva mai. Dopo più di mezz’ora di salita, dopo aver superato Castello e San Gregorio, ci fermiamo a Miralago e scendiamo per un caffè. Che freddo! Vado a prendermi una felpa in roulotte. Il monte Gallinola ha un fascino inaspettato, quasi da Dolomiti. La nostra avventura dura tutta la giornata, continuiamo a salire in località Campetelle, ci sembra quasi di vivere una favola. Avete presente i boschi di Biancaneve? L’aria frizzantina, il profumo della carne alla brace, il tutto condito con del buon vino… Che vogliamo di più dalla vita?

Verso la fine della giornata si avvicina una donna. È Netta, che con passo “militare” ci chiede se rimaniamo; noi rispondiamo “No, dopo andiamo via…”, e lei con un pizzico di delusione si allontana dicendo: “Peccato!…” A quel punto, incuriositi da questa esclamazione inaspettata, ci avviciniamo chiedendole il perché, e lei ci risponde: “Sono accampata con la mia roulotte al lago, a me piace questo posto e cercavo compagnia, però da sola con i bambini non mi va di restare…” Neanche finisce il discorso, che rispondiamo: “Eravamo venuti in gita, ma non ci dispiacerebbe rimanere qualche giorno, o magari qualche settimana, il posto è molto bello!”

Bene: quello che vi abbiamo raccontato non è successo la scorsa estate, ma ben 25 anni fa… e da 25 anni ritorniamo al Matese con immenso piacere per trascorrere le nostre vacanze del mese di agosto. Così incominciò la nostra avventura sul Matese, le prime camminate nel Parco d’Amore, il raspato, decine e decine di passeggiate, poi escursioni più impegnative come il monte Miletto e la Gallinola. Adesso, guardando indietro ripensiamo a Gallo, alla luna che si specchia nel lago, al rito dell’acqua e della legna, alla doccia all’aperto, alla chitarra, ai dolci inventati come i popcorn con la nutella, al caciocavallo in padella (chissà perché i migliori momenti sono sempre davanti ad una bella tavola imbandita?), alle notti delle stelle cadenti… Ripensiamo a tutte le persone che abbiamo conosciuto e agli amici incontrati nel tempo, e sopratutto a Netta e Mario, con i quali abbiamo condiviso tante belle giornate e serate davanti al fuoco, l’amore ed il rispetto per queste montagne così belle e così sconosciute, rigorosamente vissute in roulotte. Ne è passata di acqua sotto i ponti, infatti, quest’anno festeggiamo le nozze d’argento col Matese. Cara Calabria, la maschera e le pinne sono sempre ben custodite sotto la panca della roulotte, chissà, magari per le nozze d’oro… ! Nuovamente grazie ai nostri amici che ci hanno fatto conoscere ed amare le montagne del Matese.

Elisabetta e Raimondo