A cura di Giovanni Capobianco
Apertura alare che sfiora i due metri e trenta, grande e massiccio becco con potenti artigli per afferrare meglio le prede. Alzando lo sguardo al cielo, è come se per un attimo vedessimo un’eclisse. È lei! Possente, con un volo elegante, l’Aquila reale solca i cieli del massiccio del Matese per scegliere al meglio una possibile preda, oppure scruta il sito adatto da cui controllare l’intero territorio.
La regione Campania ospita tre coppie nidificanti di aquila reale: una è presente nel Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano, una nel Parco regionale dei Picentini e una nel Parco nazionale del Matese.
Quella del Matese nidifica da tempi storici, ma solo negli anni ottanta si è cominciato a studiarla. Il territorio del Matese permette all’aquila di appostarsi sulle grandi rupi per poter così scrutare le sue prede: volpi, lepri, tassi, ovini e caprini di piccola taglia e soprattutto ghiridi.
Nel periodo tardo invernale comincia la parata nuziale, con l’esemplare femmina – di stazza maggiore rispetto al maschio – che osserva il maschio volteggiare in alto e “puntarla”, per poi piombarle addosso. È affascinante osservare la danza nuziale della coppia, con scambi di prede in volo e giri della morte: una volta formatasi, la coppia è fedele nel tempo e resta nel territorio prescelto per la nidificazione.
Durante il corteggiamento e nel corso degli anni la coppia costruisce fino a dieci nidi, o sulle rupi a strapiombo, o su alberi ben celati ai possibili predatori, soprattutto l’uomo.
La deposizione delle uova (di solito da uno a quattro unità), avviene a fine marzo, con schiusa prevista per metà giugno.
L’involo del piccolo (raramente si portano all’involo due pulli), avviene tra fine luglio inizio agosto. Il giovane dell’anno può rimanere insieme ai genitori di solito fino alla seguente copula, altrimenti viene scacciato prima, perché visto come potenziale competitore.
La regina del Matese anche quest’anno ha portato all’involo un successore: già nel corso del progetto “Migrandata Matese”, che si è svolto ad agosto sulle sponde del lago Matese, durante il monitoraggio dei rapaci, è stato avvistato e fotografato un giovane dell’anno aggirarsi nel luogo di nidificazione storico della specie. Il giorno due settembre, invece, ho avuto il piacere e l’onore di fotografare e osservare la coppia di aquile reali presente nel Matese insieme al giovane dell’anno.
Pratica di volo, atteggiamento di caccia e di ricerca continua di cibo, caratterizzavano il nuovo principe del Matese, che presto potrà colonizzare altri territori ricordando sempre le sue origini matesine.