Castelvenere

Il nome originario Véneri, che conserva il ricordo di un luogo di culto dedicato alla dea Venere, fu sostituito con Castrum Veneris, come appare nei documenti del XIV secolo.  Una delle maggiori peculiarità di questo comune è la produzione di uva, resa eccezionale dalla quantità e, ovviamente, dalla qualità. Su 14 chilometri quadrati di territorio comunale, ben 11 sono destinati alla coltivazione della vite. Ciò rende Castelvenere il comune più “vitato” della Campania.

Le cantine tufacee

La produzione del vino in questi territori ha una lunga storia. Lo testimonia la presenza di numerose cantine, scavate nel tufo, che circondano il borgo. L’attività di estrazione ha dato vita a grotte dalle forme e dimensioni più disparate.  All’interno, la temperatura e l’umidità si mantengono su livelli costanti perciò, per secoli, sono state il luogo ideale per la vinificazione e la conservazione del vino.

La Torre Angioina

La torre di Castelvenere è stata interessata, recentemente, da un importante intervento di ristrutturazione che ha restituito al territorio lo splendore della sua antica fortezza (XV secolo). Quella che vediamo è una delle torri che dovevano difendere, insieme al castello, l’antico borgo medievale.  Oggi è diventata una elegante location storica che ospita molti degli eventi che si organizzano sul territorio.

La Festa del Vino

Nel mese di agosto si celebra la tradizione vitivinicola, attraverso un programma che mira a far conoscere e valorizzare la pregiata produzione locale, con laboratori di degustazione, visite alle cantine, esposizioni e convegni. È l’occasione giusta per scoprire un territorio che fa del vino la sua punta di diamante.