Campo dell’Arco
Una meraviglia naturale del Matese
di Letizia De Crosta
Passeggiando tra le vette, i pianori e i boschi del Matese è facile intuire quanto siano veritiere le parole del grande filosofo greco. Ogni angolo del massiccio matesino ammalia e riesce a stupire anche chi queste montagne le percorre da anni. Possono cambiare le stagioni, i profumi, i colori, ma il paesaggio riesce a trasmettere sempre nuove emozioni. Tra questi monti c’è un luogo dove la natura ha saputo dare spettacolo, creando uno straordinario arco naturale in pietra che ha dato il nome a uno dei pianori più belli del Matese: Campo dell’Arco.
Il campo presenta un leggero avvallamento, dove si accumulano le nevi e i ghiacci che si formano durante l’inverno. Col tempo l’azione erosiva dell’acqua e del vento ha dato alla roccia la insolita forma che vediamo oggi. Un solido, imponente e “ventilato” monumento naturale. E proprio perché la natura non smette mai di stupire, e sa rispondere a ogni necessità, che a pochi metri dall’arco roccioso ha modellato la terra fino a creare un profondo inghiottitoio. Durante i mesi più caldi, le acque prodotte dallo scioglimento delle nevi sfruttano questo particolarissimo passaggio sotterraneo, tra grotte e cunicoli, per defluire e liberare il campo e per dare vita a corsi d’acqua e nuove sorgenti, come ad esempio la sottostante “sorgente della Pila”.
Campo dell’Arco è raggiungibile attraverso più sentieri, che si caratterizzano per differenti livelli di difficoltà. Gli escursionisti posso scegliere facilmente in base alle proprie esigente, senza rinunciare alle emozioni che regala questo splendido paesaggio.
Il primo percorso che vogliamo segnalarvi sale dal versante occidentale. È adatto a coloro che hanno familiarità con il trekking e sono ben allenati per percorrere sentieri impegnativi. Ha inizio in località San Michele (conosciuta per la presenza dell’omonima chiesetta), sul lato Nord del Lago del Matese, e prosegue per il primo tratto con una pendenza piuttosto accentuata ma straordinariamente panoramica, con un bellissimo e continuo affaccio sul lago e le cime di Monte Maio e Monte Raspalo. Raggiunta quota 1.400, deviando per alcune centinaia di metri dal sentiero principale, si può raggiungere la Valle dell’Esule, dove è possibile sostare qualche minuto per assaporare la purezza e la freschezza delle acque sorgive direttamente dalla fontana che si trova presso il rifugio montano. Riprendendo il sentiero principale, superata la costa che porta al Campo della Madonna, ancora qualche minuto e finalmente si raggiunge Campo dell’Arco, a poco più di 1.500 metri di altitudine.
La vallata è sovrastata dall’imponente profilo di Monte Miletto… a questo punto si potrebbe anche scegliere di proseguire l’ascesa fino alla cima più alta del Matese. Il cammino è segnalato sulle cartine del Club Alpino Italiano come segmento matesino del Sentiero Italia; copre un dislivello di circa 500 metri e si completa in buone 2 ore.
Il secondo percorso, sicuramente più agevole rispetto al primo, sale dal versante orientale. Ha inizio da Campitello Matese e attraversa tutto il grande pianoro per raggiungere Capo d’Acqua. Si continua fino ad arrivare in una valle nota col nome di Campo delle Ortiche; superata una piccola sella in prossimità di Colle del Monaco, si scende verso Campo dell’Arco. Se non si conoscono bene i sentieri del Matese, per godere al meglio di tutta la bellezza di questi luoghi in sicurezza, è bene farsi accompagnare da guide esperte. Qualunque sarà il percorso scelto, si potrà scoprire un paesaggio che regala sensazioni uniche, con un fascino che solo la natura possiede, oltre a una totale immersione nell’ambiente e nella pace che accompagna l’intero cammino.
Il 13 maggio 2018 molte associazioni matesine, sia campane che molisane, partendo rispettivamente dal Lago del Matese e da Campitello Matese, hanno percorso i sentieri citati per incontrarsi proprio a Campo dell’Arco. Un’entusiasmante escursione organizzata per festeggiare la 6^ edizione di “In Cammino nei Parchi 2018” e la 18^ “Giornata nazionale dei Sentieri”.