di Mario L.Capobianco

È così che i piedimontesi e gli abitanti dei paesi limitrofi si danno appuntamento il lunedì e, soprattutto, il martedì in Albis per la tradizionale scampagnata di Pasquetta.

In questa occasione si registra anche la presenza di numerosi abitanti dell’isola di Ischia che vengono in pellegrinaggio perché concittadini di San Giovan Giuseppe della Croce, uno dei primi dodici frati che nel 1674 giunsero a Piedimonte Matese.

San Pasquale, originariamente Chiesa di Santa Maria Occorrevole, è il monastero francescano alle pendici del Monte Muto che sovrasta la cittadina di Piedimonte Matese e tutto il paesaggio della pianura Alifana. La costruzione della Chiesa risale al 1447. Per la sua storia vi rimandiamo a svariate pubblicazioni di storici locali.

Noi vogliamo presentarvi questo luogo quale meta di una piacevole e facile escursione adatta a tutti. Partiamo da piazza De Benectis, antistante l’ingresso della casa comunale di Piedimonte Matese dove possiamo ammirare l’ormai simbolo della città: la riproduzione della statua del “Corridore”, un importante reperto archeologico ritrovato sul Monte Cila, splendida testimonianza della civiltà sannita. Si imbocca via Federico Lupoli e dopo circa 300 metri, prima di inoltrarci nel centro storico per via San Rocco, possiamo ammirare i resti dell’antico lavatoio e la chiesetta di San Rocco del 1528 con l’attigua cappella dell’Addolorata che conserva una seicentesca statua in legno del Cristo Morto. Siamo a una quota di 187 metri. Percorrendo via Generale Petella, raggiungiamo piazza San Sebastiano (quota 210 m) dove ha inizio l’antica mulattiera che ci porterà a “San Pasquale”.

Il piccolo slargo, uno dei due centri importanti dell’antica Piedimonte, ci offre la possibilità di ammirare la Chiesa di San Sebastiano costruita negli ultimi anni del ‘600. Dopo aver fatto scorta della fresca acqua del Torano alla bella fontana su un lato della piazza, ci avviamo verso i primi gradini dell’antico sentiero che, con una distanza di circa 2 chilometri e un dislivello in salita di circa 340 metri, ci porterà alla nostra meta. Costruita tra il 1698 e il 1700, intitolata poi a San Giovan Giuseppe della Croce, la strada attraversa numerose “cese” (antichi uliveti) e lungo il suo percorso incontriamo, alla fine dell’abitato, il rudere della chiesa di San Giacomo con l’antica croce in ferro e sei cappelle per la sosta dei pellegrini. Solamente una conserva ancora la volta.

Soffermandoci ogni tanto possiamo ammirare il paesaggio che ci circonda con l’abitato di Piedimonte Matese che si estende in pianura, il Vallone del Rivo con la terrazza di Castello del Matese e, più in lontananza verso la montagna, San Gregorio Matese e il Monte Cila.

Dopo circa un’ora attraversiamo la strada asfaltata, costruita nel 1962, e ci incamminiamo nell’ultimo tratto a gradoni che finisce nel pianoro antistante il convento dove svetta imponente l’antica torre campanaria. Siamo a quota 544 metri. Alle spalle della torre ha inizio il viale che ci immette sull’ampia scala in pietra che porta al piazzale interno del convento dove c’è l’ingresso della Chiesa con la fontana circolare al cui centro è installata la statua di San Pasquale Baylon.

Qui troviamo anche un primo cancello d’ingresso per il conventino-eremo della Solitudine. Da un secondo cancello, aperto a discrezione dei frati, parte un suggestivo sentiero tra alberi secolari e vegetazione tipica della macchia mediterranea che termina alla chiesetta di Santa Maria degli Angeli. Il viale è fiancheggiato dalle edicole della Via Crucis costruite alla fine del ‘700.

Per il ritorno possiamo scegliere lo stesso itinerario dell’andata oppure percorrere la strada asfaltata che dopo circa quattro chilometri ci riporta a San Sebastiano attraversando il borgo dello Scorpeto dove si erge la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli edificata nel 1400. Da San Sebastiano consigliamo di scendere per via Pietà e soffermarsi alla Cappella della Pietà, alla Sorgente del Torano (torrente che ha origine nella omonima valle da cui parte l’Acquedotto Campano che porta l’acqua fino ad Ischia) e, passando per via Sorgente, con la preziosa cappella di San Biagio, ritornare al punto di partenza.

Il cammino per “San Pasquale” è molto più di un percorso religioso; rappresenta, infatti, un bellissimo sentiero che permette di scoprire uno degli angoli tra i più suggestivi del Matese, che attraversa edifici storici, raggiunge aree di grande valore naturalistico e ripercorre antiche mulattiere. La meta di questa passeggiata regala la visione di un panorama straordinario, di quelli che invitano a ritornare nella meravigliosa terra del Matese per scoprire tutte le incantevoli bellezze che custodisce.